Billie Jean King non è stata soltanto una delle più grandi tenniste della storia, ma anche una pioniera nella lotta per i diritti delle donne e per l’uguaglianza nello sport. Nata a Long Beach, in California, nel 1943, King ha vissuto in prima persona le discriminazioni di genere che caratterizzavano il mondo sportivo negli anni Sessanta e Settanta, trasformandosi in una delle voci più forti del movimento femminista.
La sua battaglia andò ben oltre il campo da tennis. Fu tra le prime atlete a denunciare le disparità nei premi in denaro tra uomini e donne nei tornei, sostenendo con forza che le tenniste meritavano la stessa considerazione dei colleghi. La sua tenacia portò a cambiamenti concreti che hanno segnato un punto di svolta nella storia dello sport.
La “Battaglia dei sessi”
Il momento simbolo della sua carriera fuori dal campo fu la celebre “Battle of the Sexes”, la partita giocata nel 1973 contro Bobby Riggs, ex campione e convinto sostenitore della superiorità maschile nel tennis. In un match seguito da oltre 90 milioni di telespettatori in tutto il mondo, King vinse in tre set, dimostrando non solo la sua superiorità tecnica, ma anche il valore delle donne nello sport professionistico.
Quella vittoria ebbe un significato sociale immenso: divenne un manifesto per la parità di genere e un esempio che ispirò milioni di donne a credere nelle proprie possibilità.
L’attivismo per i diritti delle donne e della comunità LGBTQ+
King non si fermò al tennis. Fu tra le fondatrici della Women’s Tennis Association (WTA) e contribuì a creare il primo circuito professionistico femminile, aprendo la strada a tutte le generazioni future di tenniste. Inoltre, si batté per garantire pari montepremi negli Slam: la sua voce fu determinante perché lo US Open diventasse il primo torneo a introdurre l’uguaglianza economica tra uomini e donne nel 1973.
Negli anni successivi, si fece portavoce anche dei diritti della comunità LGBTQ+. Dopo aver fatto coming out, ha utilizzato la propria esperienza personale per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della libertà di vivere la propria identità senza discriminazioni.
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La carriera sportiva: una leggenda del tennis
Se fuori dal campo Billie Jean King è stata una rivoluzionaria, dentro al rettangolo di gioco è stata una campionessa assoluta. Il suo palmarès parla da solo:
- 39 titoli del Grande Slam, di cui 12 in singolare, 16 in doppio femminile e 11 in doppio misto
- Numero 1 del mondo per diversi anni tra il 1966 e il 1974
- Vincitrice di 129 titoli complessivi nel circuito professionistico
Il suo stile aggressivo, il serve-and-volley e la determinazione le permisero di competere e vincere contro le migliori della sua epoca, tra cui Margaret Court e Chris Evert.
L’eredità di Billie Jean King
Oggi Billie Jean King è ricordata come un’icona globale. È stata inserita nella International Tennis Hall of Fame ed è spesso celebrata come una delle personalità sportive più influenti del XX secolo. La sua eredità va oltre il tennis: rappresenta la prova che lo sport può diventare uno strumento di emancipazione e di cambiamento sociale.
Con la sua vita e la sua carriera, ha dimostrato che un’atleta non deve limitarsi a vincere trofei, ma può anche trasformarsi in un motore di progresso e giustizia sociale.
