Tazio Giorgio Nuvolari nacque a Castel d’Ario (Mantova) il 16 novembre 1892. Fin da giovane sviluppò una passione viscerale per i motori, che lo portò a cimentarsi dapprima nelle corse motociclistiche e successivamente nelle gare automobilistiche. Il suo coraggio, unito a una tecnica raffinata e a una straordinaria sensibilità nella guida, lo resero una figura leggendaria, destinata a scrivere la storia dello sport mondiale.
Il soprannome “mantovano volante” nacque proprio dal suo stile spericolato ma efficace, capace di entusiasmare gli spettatori e intimorire gli avversari.
I successi nelle corse motociclistiche
Prima di diventare un’icona delle quattro ruote, Nuvolari ottenne grandi risultati anche sulle due ruote. Negli anni ’20 vinse più volte il Campionato Italiano di motociclismo nella categoria 500 cc e nel 1925 trionfò nel Gran Premio delle Nazioni a Monza, valido come primo campionato mondiale della storia motociclistica.
Queste vittorie segnarono il passaggio alla leggenda, aprendo la strada a una carriera automobilistica destinata a diventare ancora più gloriosa.
Il mito nelle corse automobilistiche
Negli anni ’30 Tazio Nuvolari divenne il punto di riferimento assoluto delle corse automobilistiche. Corse per marchi storici come Alfa Romeo, Maserati, Auto Union e Ferrari, imponendosi in gare epiche e dimostrando una capacità di guida fuori dal comune.
Tra le sue imprese più celebri ricordiamo:
- 1930 – Vittoria alla Mille Miglia, correndo in coppia con Guidotti: un successo rimasto nella storia grazie a un ritmo incredibile dall’inizio alla fine.
- 1932 – Vittoria al Gran Premio d’Italia a Monza con Alfa Romeo, consacrandolo come idolo del pubblico italiano.
- 1935 – Vittoria al Gran Premio di Germania al Nürburgring, battendo le potenti Mercedes e Auto Union, considerate imbattibili. Lo stesso Ferdinand Porsche definì quella gara “la più grande vittoria mai conquistata da un pilota”.
- 1938 – Vittoria alla Mille Miglia con l’Alfa Romeo 8C 2900B, uno degli ultimi grandi successi della sua carriera.
Anno | Competizione | Veicolo |
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1925 | Gran Premio delle Nazioni (Monza, motociclismo) | Moto Bianchi 500 |
1930 | Mille Miglia | Alfa Romeo 6C 1750 |
1932 | Gran Premio d’Italia (Monza) | Alfa Romeo P3 |
1933 | 24 Ore di Le Mans | Alfa Romeo 8C 2300 |
1935 | Gran Premio di Germania (Nürburgring) | Alfa Romeo P3 |
1938 | Mille Miglia | Alfa Romeo 8C 2900B |
Stile e leggenda
Nuvolari non era solo un vincente, ma anche un personaggio carismatico. Piccolo di statura, magro e apparentemente fragile, in pista diventava un leone. Guidava con aggressività, spesso oltre i limiti, ma con una sensibilità straordinaria per il mezzo meccanico.
Il poeta Gabriele D’Annunzio gli dedicò la celebre definizione: “Il più grande corridore del passato, del presente e del futuro”, frase che ancora oggi accompagna il ricordo di Nuvolari.
Dopo le corse e la leggenda immortale
La carriera di Nuvolari fu lunga e costellata di incidenti, ma il mantovano volante non si arrese mai. Continuò a correre fino agli anni ’50, nonostante i problemi di salute. Morì il 11 agosto 1953 a Mantova, lasciando un vuoto immenso nel mondo dei motori.
Oggi il suo nome è sinonimo di leggenda: autodromi, eventi e manifestazioni automobilistiche continuano a celebrare le sue gesta, mantenendo vivo il mito del pilota che sfidava l’impossibile.