Francesco Moser è nato a Palù di Giovo (Trento) il 19 giugno 1951, in una famiglia contadina numerosa, dove la passione per il ciclismo era fortissima: diversi suoi fratelli e cugini hanno infatti corso a livello agonistico. Cresciuto tra le strade e le salite del Trentino, Moser sviluppò presto una potenza fisica straordinaria che lo rese uno dei ciclisti italiani più forti e vincenti della sua generazione.
La sua carriera da professionista iniziò nel 1973 e durò fino al 1988, anni durante i quali si impose come uno dei grandi protagonisti del ciclismo mondiale.
Lo stile e le caratteristiche
Moser era un corridore potente, resistente e molto competitivo, capace di primeggiare soprattutto nelle classiche del Nord e nelle prove contro il tempo. Non era uno scalatore puro, ma seppe comunque ottenere ottimi risultati anche nelle corse a tappe, grazie alla sua costanza e al coraggio di affrontare avversari più adatti alla montagna.
Il suo soprannome era “lo Sceriffo”, a sottolineare il suo carattere determinato e la capacità di imporsi all’interno del gruppo.
I trionfi nelle Classiche
Francesco Moser è stato uno dei migliori specialisti delle classiche di un giorno. I suoi successi più celebri includono:
- 3 Parigi-Roubaix consecutive (1978, 1979, 1980).
- 1 Milano-Sanremo (1984).
- 2 Giri di Lombardia (1975 e 1978).
- 1 Freccia Vallone (1977).
Queste vittorie lo hanno consacrato come uno dei grandi “classicomani” della storia del ciclismo.
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Il Giro d’Italia e le corse a tappe
Il momento più alto della carriera a tappe di Moser arrivò nel 1984, quando vinse il Giro d’Italia battendo Laurent Fignon, grazie soprattutto alle sue prove straordinarie a cronometro e al supporto di una squadra fortissima.
In totale ottenne 23 vittorie di tappa al Giro d’Italia e vestì la maglia rosa per 57 giorni, numeri che lo pongono tra i migliori di sempre nella corsa rosa.
Il record dell’ora
Uno dei traguardi più iconici della carriera di Francesco Moser fu il record dell’ora, stabilito nel gennaio 1984 a Città del Messico. Moser percorse 51,151 km in 60 minuti, battendo il primato di Eddy Merckx che resisteva dal 1972. Questo successo segnò una rivoluzione, anche per l’uso innovativo della bicicletta con le ruote lenticolari e le nuove tecnologie applicate al ciclismo.
I Mondiali su strada
Nel 1977, a San Cristóbal in Venezuela, Moser vinse il Campionato del Mondo su strada, battendo in volata Jan Raas e Dietrich Thurau. Fu uno dei momenti più alti della sua carriera, che confermò la sua classe internazionale.
Dopo il ciclismo
Conclusa la carriera agonistica nel 1988, Moser si è dedicato all’imprenditoria agricola e vitivinicola, producendo vini nella sua terra trentina. È stato anche dirigente sportivo e presidente della Lega Ciclismo. Rimane ancora oggi una delle figure più amate e rispettate del ciclismo italiano.