Articolo d'archvio

Claudio Cigna – spettacolare, energico e stiloso! – Acrobatic Frisbee Team

Articolo originale di Claudio Cigna

La mia storia con il frisbee

Fin da piccolo ho sempre saputo cos’era un frisbee. Ne avevo uno gonfiabile, che portavamo al mare con la mia famiglia. Era uno di quei giochi che stavano fissi nella “borsa dei giochi da spiaggia”, anche se in realtà ci ho giocato pochissimo.

Alle scuole medie, durante una fiera dell’orientamento scolastico, mi regalarono un frisbee promozionale, piccolo e in plastica economica, ma almeno volava. Da lì iniziai a giocarci ogni tanto con gli amici, al parco. Il vero punto di svolta arrivò in seconda superiore, durante una gita scolastica: un amico tirò fuori un frisbee decente, un disco da ultimate Wham-O. Da quel momento in poi, passai l’intera gita a lanciare e prendere quel disco.

Tornato a casa, con l’estate in arrivo, mi comprai un frisbee più grande, sempre di plastica leggera e in un negozio di giocattoli. Ricordo ancora la scritta sull’etichetta: “Attenzione: non lanciare verso cose, animali o persone”. Le occasioni per giocare aumentarono e quell’estate passavo quasi ogni pomeriggio al parco, a lanciare con gli amici.

Iniziavo a divertirmi davvero. Sentivo però che volevo andare oltre e mi venne in mente il “freestyle”. Cercando su internet, trovai alcuni video di frisbee freestyle: ne rimasi affascinato e anche un po’ incredulo. Riuscii a trovare un frisbee adatto, sempre Wham-O, non perfetto ma sufficiente per iniziare. Guardai il DVD allegato e seguii i consigli trovati sul vecchio sito di Fabio Sanna.

Volevo imparare a tenere il disco in equilibrio sull’unghia. Gli amici mi dicevano che era impossibile, che non ce l’avrei mai fatta. Ma era estate, la mia ragazza mi aveva lasciato, e avevo tanto tempo a disposizione. Così, dopo due settimane passate sotto una betulla, imparai il delay.

Conobbi piano piano i ragazzi dell’associazione frisbee di Forlì, iniziarono ad arrivare frisbee migliori, unghie artificiali, i primi trick, e poi i consigli anche di Matteo Gaddoni, che incontrai dopo un paio di mesi di pratica in solitaria. Da lì è stato tutto in crescendo: passione, tornei, spettacoli, televisione. E il resto è storia!

Perché è il mio sport

Il frisbee freestyle è il mio sport perché mi diverte, mi stimola e mi regala sempre grandi soddisfazioni. Dopo anni passati nel basket senza grandi risultati, ho trovato finalmente qualcosa in cui sentirmi a mio agio e in cui potermi esprimere.

Il mondo che gira attorno a questo sport è altrettanto affascinante. Offre occasioni uniche: dalla jam libera al freestyle più tecnico, dallo spirito competitivo all’amicizia, dai viaggi alle esperienze professionali. Ho avuto la possibilità di partecipare a tornei, eventi, spettacoli e anche di guadagnarci qualcosa.

Quello del frisbee è un mondo che, visto dall’esterno, può sembrare bizzarro, ma vissuto dall’interno è qualcosa di straordinario.

Come lo promuovo

Cerco di praticarlo il più possibile, rendendolo visibile. Ne parlo, scrivo, organizzo corsi, spettacoli, tornei, incontri. Cerco di valorizzarne tutte le sfaccettature: il lato sportivo, quello spettacolare, il divertimento e la community.

Partecipando a eventi, festival e tour riesco a portarlo davanti a un pubblico molto vario. Quando riesco ad arrivare anche in TV, la visibilità aumenta notevolmente.

Diffondo il frisbee freestyle su due canali principali: quello degli spettacoli e quello sportivo-istituzionale. L’obiettivo è dare struttura e credibilità a questo sport, per non essere sempre visti solo come “quelli strani con il disco”. È importante che si sappia dell’esistenza di federazioni, classifiche, titoli mondiali.

Utilizzo ogni mezzo di comunicazione possibile. Il primo, e più efficace, è internet. Ho un blog personale (freestyleblog.it), attivo da tre anni, dove condivido esperienze, foto, video, report e curiosità. Collaboro con il sito ufficiale del mio team, l’Acrobatic Frisbee Team, e con quello della Federazione Italiana Flying Disc.

Gestisco anche il sito del torneo Paganello (paganello.com), sono coinvolto nella realizzazione della Frisbeepedia e scrivo sul portale Sport Estremi.

Ovviamente, sono molto attivo anche sui social network: Facebook, Twitter, Flickr, YouTube, Technorati, Wikipedia, Vimeo, Blip TV, Nat Geo, MTV Freestyle e altri. Tutti i miei contenuti vengono condivisi anche su piattaforme come Liquida, Diggita, OkNotizie, Fai Informazione e Wikio.

Ogni volta che ottengo un risultato significativo, contatto la stampa locale. Gli articoli che escono sono un ottimo strumento per far conoscere il frisbee sul territorio.

Anche la televisione è stata un mezzo importante. Grazie all’attività con il mio gruppo di animazione e spettacoli, abbiamo avuto occasioni concrete per apparire in trasmissioni nazionali come Scalo 76 Talent (Rai 2) e Italia’s Got Talent (Canale 5), ma anche in spot pubblicitari e videoclip musicali.

L’esperienza della TV

Apparire in televisione è sempre una grande soddisfazione. Ricordo che, agli inizi, venivo preso in giro da molti. Dicevo scherzando: “Un giorno mi vedrete in TV e direte ‘Lo conosco!’”. E alla fine è successo davvero.

La prima esperienza è stata nel 2007 a Circo Massimo Show (Rai 3), condotto da Fabrizio Frizzi e Belen Rodriguez. Anche se era registrata, l’ansia era tantissima: solo due tentativi a disposizione per ogni numero. Ma fu un’esperienza bellissima.

La mia prima diretta fu durante un tour per Kinder Bueno, in Spagna. Dovevo esibirmi da solo, davanti a tutta la troupe. Nessun margine d’errore, ma l’adrenalina ha fatto il suo dovere.

Poi sono arrivate altre dirette: Trebisonda su Rai 3, diversi passaggi su Sky Sport, un programma registrato a Londra, una diretta su MTV con Elisabetta Canalis. E ancora, una settimana intera su Scalo 76 Talent in prima serata.

A Italia’s Got Talent le emozioni erano alle stelle: sapevamo che l’esibizione sarebbe andata in onda in prima serata su Canale 5 davanti a un pubblico enorme.

Un’altra esperienza incredibile è stata partecipare a uno spot girato come un vero e proprio film. 30 secondi di pubblicità per il Cornetto Algida in Turchia: giorni di riprese, troupe imponenti, set scenografici e un lavoro intenso, ma molto gratificante.

Ho preso parte anche a un videoclip musicale in Turchia, a uno spot per una bevanda energetica svizzera e a servizi televisivi negli Stati Uniti durante i mondiali.

Insomma, il sogno continua. E continua a volare, proprio come un frisbee.

Questo articolo è ispirato a una versione pubblicata in passato e disponibile su Archive.org. L’autore originale detiene tutti i diritti.
Questa è una versione rielaborata per finalità storiche e divulgative.
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